C. H. Reutlinger

Charles, o Carl, Reutlinger (Karlsruhe 1816 Francoforte sul Meno 1888) è stato uno dei primi fotografi tedeschi ad aprire uno studio fotografico a Parigi. Quarto figlio di un commerciante di vino, un ebreo ex ufficiale a Karlsruhe, Carl Reutlinger incontra la fotografia a 18 anni. 

Nel 1835 inizia a lavorare sulle navi da crociera, si dedica alla creazione di silhouettes e viaggia fino al 1847, quando si ferma nella cittadina di Tubinga e trova alloggio nella Wiedmanschen Haus, un ristorante di birra sulla Stuttgarter Chaussee, dove inizia a realizzare ritratti con la tecnica del dagherrotipo. Quando nel 1848 arriva nella vicina Stoccarda, Reutlinger dispone di mezzi finanziari ed esperienza adeguati da permettersi lo spazio e la tecnologia necessari a realizzare i dagherrotipi al chiuso, una possibilità che lo pone in conflitto con altri fotografi che, più per mancanza di mezzi che per questioni di principio, sostengono la necessità di un set all’aperto per il dagherrotipo. 

Il grande cambiamento avviene nel 1850, quando Charles Reutlinger si sposta a Parigi e apre, sul Boulevard Saint-Martin, il suo primo studio, che diventerà uno degli atelier fotografici più famosi al mondo. Negli anni lo studio si specializza sempre più nella ritrattistica, dedicandosi in particolare ad attori, artisti, musicisti, cantanti d’opera e ballerini del suo tempo. Loïe Fuller come Giuseppe Verdi e molti attori della Comédie-française vi si fanno ritrarre. 

Lo studio è al sesto piano, ha una facciata di vetro lunga circa 6 metri rivolta a nord, ma con i vetri anche sul tetto ha tutte le caratteristiche di una moderna camera chiara. All’interno ospita sfondi da ritratto semplici e dipinti, tavoli, sedie, colonne e tende come oggetti per i set fotografici.

Fin dall’inizio, Charles Reutlinger inizia a usare nel suo studio il procedimento al collodio umido, utilizzando un negativo di vetro. La resa del collodio era superiore a quella della calotipia e la sensibilità era paragonabile a quella del dagherrotipo, con il vantaggio di fornire negativi di grande qualità, immagini quindi riproducibili. Il procedimento diventerà il principale in uso tra i fotografi per i successivi tre decenni.

Membro dal 1870 della Société française de photographie, di cui diventa amministratore nel 1867, Charles vince diversi premi tra cui, nel 1878, una medaglia d’argento per eccellenti fotografie di ritratti alla Mostra mondiale di Parigi; nel 1865, una medaglia per il biglietto da visita con ritratto presso la Mostra fotografica internazionale di Berlino; nel 1868, una medaglia d’argento per il concepimento artistico e la perfezione tecnica nel ritratto alla III Mostra fotografica di Amburgo.

Nel 1880, forse a causa di motivi di salute, Charles consegna l’azienda al suo fratello e socio  Émile Reutlinger (1825-1907), che dopo dieci anni la lascia al figlio Léopold Émile (1863-1937). Con Léopold Émile la gestisce il figlio Jean, entrambi noti fotografi dell’ambiente parigino. Léopold Émile ritrae le stelle del Moulin Rouge e delle Folies-Bergères, vende le foto a riviste e giornali, ma soprattutto le distribuisce come cartoline, un formato che nel periodo dell’Art Nouveau ha un enorme successo. Le immagini sono parzialmente colorate e progettate come dei fotomontaggi. Léopold Émile fotografa tra gli altri Mata Hari, Cléo de Mérode, Sarah Bernhardt, e diventa uno dei pionieri della fotografia erotica. Dopo la scomparsa in guerra di suo figlio Jean, Léopold Émile porterà avanti lo studio da solo, fino alla sua morte nel 1937. 

Nello studio fotografico che si chiamerà sempre Ch. Reutlinger, fondato a Parigi nel 1850 da Charles Reutlinger, si riconoscerà dunque il lavoro e lo stile di quattro fotografi, un’unica famiglia francese di origine tedesca. [Rossella Viti]

 

Fonti e Bibl: Jean Pierre Bourgeron, Les Reutlinger: photographes à Paris 1850-1937, J.P. Bourgeron, Paris 1979; Nancy Hall-Duncan, The History of Fashion Photography, Alpine Book Company, Englewood (CO) 1979; Edward Livingston Wilson, Wilson’s Quarter Century in Photography. A Collection of Hints on Practical Photography which Form a Complete Text-book of the Art, E. L. Wilson, 1887; Linda Pagnotta, Volti e figure: il ritratto nella storia della fotografia, Apax libri, Firenze 2009.