Harald Kreutzberg

Harald Kreutzberg (Liberec 1902 – Berna 1968) fu tra i maggiori protagonisti della danza espressionista tedesca (Ausdrukstanz) già dalla fine degli anni Venti.

Nato in una famiglia legata all’ambiente circense (sia il padre che il nonno erano noti per i loro spettacoli con gli animali selvatici), sin dall’infanzia Kreutzberg è abituato a spostarsi frequentemente e, circondato da stimoli creativi eterogenei, non tarda a mostrare una spiccata predisposizione artistica, in particolare nel mimo. A soli sei anni prende parte ad alcune operette al Lobe-Theater, teatro locale di Breslavia, città dove da poco la famiglia si era trasferita. Inizia a seguire le prime lezioni di danza, senza tuttavia mostrare molto entusiasmo, nel 1909, dopo essersi spostato a Dresda. Dopo il diploma, nel 1919, Kreutzberg, disegnatore di talento, inizia una formazione da stilista nell’Accademia delle arti applicate. Durante l’apprendistato, oltre a lavorare come disegnatore per un negozio di abbigliamento, crea dei costumi con i quali si esibisce in spettacoli autoriali che destano molto scalpore per il carattere sperimentale, lontano dai canoni della danza e del balletto classici. L’interesse per la danza continua a stimolarlo, al punto che inizia a seguire i corsi amatoriali di Mary Wigman, celebre danzatrice e simbolo della danza espressionista, ed è proprio da lei che Kreutzberg viene incoraggiato a intraprendere questa vocazione. Nel 1920-1921 si iscrive perciò alla Mary Wigman-Schule, polo della danza moderna tedesca, seguendo corsi con Hanya Holm, Gret Palucca, Yvonne Georgi, Margarethe Wallman e Max Terpis. Dopo tre anni decisivi per la sua formazione, Kreutzberg accetta l’offerta di Max Terpis, direttore nel 1923 del corpo di ballo del Teatro Statale di Hannover, di unirsi alla compagnia e di seguirlo al Staatsoper Unter den Linden (Berlin State Opera) dal 1924 al 1925. In questi ensamble Kreutzberg ha molta libertà creativa, gli vengono affidati perlopiù assoli di cui egli stesso è autore, consolidando così il proprio linguaggio.

Nel suo stile converge sia una raffinata pantomima che alcune tendenze tipiche della danza libera di quegli anni. I ruoli che vengono affidati a Kreutzberg diventano per lui suggestioni per agganciare e interpretare passioni travolgenti e irrazionali dell’uomo, spesso in conflitto tra di loro. Anche l’uso delle maschere e dei costumi, di solito creati da lui, amplificano questa ricerca: sono enormi tuniche scure da cui emerge il corpo chiaro del danzatore oppure vesti che richiamano un immaginario esotico e orientale indefinito. Non a caso il danzatore raggiunge il suo primo grande successo con l’assolo dal titolo emblematico Tanz der Angst (Danza della paura) nel balletto Die Nächtlichen (Il notturno). Nel 1926 interpreta il giullare di corte in Don Morte, sulla musica di Friedrich Wilckens che sarà un collaboratore stretto nelle sue future produzioni. Per questo balletto Kreutzberg si rasa completamente la testa, connotazione stilistica che rimarrà costante per tutta la carriera. La figura del giullare vagabondo, caratterizzato da grande destrezza fisica e che rimanda visivamente all’espressionismo cinematografico, diventa una figura ricorrente nelle creazioni di questi anni e che rimarranno fondamentali nel suo repertorio complessivo: Narrentanz (La danza del matto, 1927); Drei irre Gestalten (Tre folli creature, 1928); Der Engel der Jüngste Gericht (L’angelo del Giudizio, 1928); Engel der Verkündigung (Angelo dell’Annunciazione, 1928); Der Königstanz (La danza del re, 1928).

Fra i molti spettatori impressionati dalle sue danze spicca il regista Max Reinhardt, che decide di assumere Kreutzberg per le proprie produzioni. Tale collaborazione, avviata nel 1926 con la Turandot allestita al Festival di Salisburgo, spalanca nuove porte al danzatore con successi immediati. Determinante è la stagione newyorchese del 1928-1929 con l’opera shakespeariana A Midsummer Night’s Dream, che afferma il danzatore anche negli Stati Uniti. Lavorare per Reinhardt permette a Kreutzberg di affinare il proprio stile esplorando le connessioni fra parola e movimento, facendo emergere in questo processo la matrice teatrale dei suoi assoli, senza tradire la propria impronta originaria che egli ricerca in figure quasi demoniache al limite del grottesco.

Dopo il successo americano Kreutzberg torna ad Hannover per lavorare a un nuovo programma questa volta con Yvonne Georgi. I due partono per diversi tour europei e statunitensi dal 1929 al 1931, anno in cui si separano. Parallelamente alle tournée inizia a tenere corsi e seminari in diverse città statunitensi verso i quali gli allievi mostrano grande entusiasmo. Tra questi figurano Erick Hawkins, José Limón, Eugene Loring e Ruth Page. Con quest’ultima avvia una fortunata collaborazione dal 1932 al 1935, portando i propri lavori anche in Giappone e Cina, affermandosi perciò a livello mondiale. Nel 1935 Kreutzberg è di nuovo negli Stati Uniti con Nächtliche Habanera (Habanera notturna), realizzato con un gruppo di quattro danzatrici: Irja Hagfors, Araça Makarova, Ilse Meudtner e Almut Winkelmann.

Dopo il 1935 il danzatore si concentra sui temi della cultura greca con Orfeus klagt um Euridike (Orfeo piange Euridice) e Orestes, entrambi dello stesso anno, e sul perfezionamento della figura del giullare con Der Tod (La morte, 1937), portandola anche nel cinema con Paracelsus (1943), film di Georg Wilhelm Pabst, in cui Kreutzberg recita accanto al celebre attore Werner Krauss.

Nel 1944 per un breve periodo viene arruolato dall’esercito tedesco, e al suo rientro, dopo pochi mesi in un campo di prigionia italiano, continua a dedicarsi alla sua carriera solistica, portando in scena fino al 1959 il repertorio degli anni Venti e Trenta. Riceve nel 1952 il German Dance Prize dalla German Critics Association e nel 1953 diventa membro onorario dell’Accademia per la musica e le arti dello spettacolo a Vienna. Nel 1955 fonda a Berna un’accademia di danza insieme a Hilde Baumann. Nel 1967, un anno prima della sua morte, avvenuta il 25 aprile nella città svizzera, la Repubblica Federale Tedesca gli conferisce l’Ordine al merito di prima classe.

Ad oggi, l’archivio di Harald Kreutzberg è conservato nel Deutschen Tanzarchivs Köln. [Simona Silvestri]

 

 

Fonti e Bibl.: Hansjürgen Wille (Hrsg.), Harald Kreutzberg, Yvonne Georgi, E. Weibezahl, Leipzig 1930; Helene von Taussing, Der Tänzer Harald Kreutzberg: Bewegungsstudien, Kunstverlag Würthle & Sohn Nachf, Wien 1933; Maurice Goldberg, Maurice Seymour, Mark Turbyfill, Ruth Page, Kreutzberg, editore sconosciuto, 1934; Gervaise N. Butler, Harald Kreutzberg, «Dance Observer», New York, May, 1936, pp. 49-51; Siegfried Enkelmann, Tänzer unserer Zeit,  R. Piper, München 1937; Emil Pirchan, Harald Kreutzberg. Sein Leben und seine Tänze, Frick, Wien 1941; Harald Kreutzberg, …über mich selbst, E. Hammann Verlag, Detmon 1944; Rudolf Hagelstange, Die schwindende Spur, Keller, Starnberg 1961; Ulrich Tegeder, Harald Kreutzberg: dancer and dance poet, Inter Nationes, Bonn 1994; Frank-Manuel Peter (Hrsg.), Der Tänzer Harald Kreutzberg, Hentrich, Berlin 1997; Karl Eric Toepfer, Empire of Ecstasy: Nudity and Movement in German Body Culture, 1910-1935, University of California Press, Berkeley 1997; José Limón, José Limón: An Unifinished Memoir, edited by Lynn Garafola, Wesleyan University Press, Middletown 2001; Joellen A. Meglin, Blurring the Boundaries of Genre, Gender, and Geopolitics: Ruth Page and Harald Kreutzberg’s Transatlantic Collaboration in the 1930s, «Dance Research Journal», vol. 2, n. 41, Winter 2009; Claudia Jeschke, Tanz als BewegungsText: Analysen zum Verhältnis von Tanztheater und Gesellschaftstanz (1910-1965), Walter de Gruyter, Berlin 2011; Isa Partsch-Bergsohn, Modern Dance in Germany and the United States: Crosscurrents and Influences, Routledge, London 2013; Frank-Manuel Peter, “Ein Mittelpunkt der modernen Tanzkultur, ein mächtiger Anziehungspunkt für aufstrebende Talente…”. Harald Kreutzberg, Yvonne Georgi und der Bühnentanz in Hannover zur Zeit der Weimarer Republik, in Hubertus Adam, Sally Schöne (Hrsg.), Ausdruckstanz und Bauhausbühne, Michael Imhof Verlag, Petersberg 2019.

Sitografia: Voce, Harald Kreutzberg (URL: https://www.deutsches-tanzarchiv.de/archiv/nachlaesse-sammlungen/k/harald-kreutzberg/); Voce, Harald Kreutzberg (https://www.britannica.com/biography/Harald-Kreutzberg), Voce, Harald Kreutzberg e la sua danza libera, di Francesca Caponero (URL: https://www.informadanza.com/la-danza/protagonisti/harald-kreutzberg-e-la-sua-danza-libera/); Voce, Kreutzberg, Harald (URL: https://www.deutsche-biographie.de/gnd118715992.html#ndbcontent).