Edward Weston

Edward Henry Weston (Highland Park 1886 – Carmel 1958) è stato un fotografo statunitense, tra i più importanti della prima metà del Novecento. 

Inizia a fotografare all’età di sedici anni, quando riceve in dono da suo padre una fotocamera Kodak Bull’s Eye. Dopo aver lavorato per un breve periodo come geometra, decide di dedicarsi alla formazione fotografica e nel 1908 si iscrive al Illinois College of Photography di Effingham iniziando subito a lavorare come stampatore e assistente in vari studi. L’anno successivo sposa Flora Chandler, con la quale avrà quattro figli, e apre di lì a poco il suo studio di ritratti a Tropico (ora Glendale) in California. Nel giro di pochi anni inizia a godere di fama internazionale grazie alle numerose esposizioni a cui prende parte.

Nel 1912 incontra la fotografa Margrethe Mather che diviene sua assistente di studio, nonché modella frequente dei suoi ritratti e soprattutto sua grande amica.
Nel 1914 espone cinque fotografie al London Salon of Photography, e ottiene  in questa occasione la Highest American Honors, prestigioso riconoscimento ufficiale. Viene eletto tre anni dopo membro dello stesso Salon che si svolge annualmente.
A partire dal 1917 inizia a tenere un diario: i suoi Daybooks, pubblicati in due volumi dopo la morte, sono il principale riferimento per la sua vita e la sua carriera.  

Agli inizi degli anni Venti avviene un incontro che sarà fondamentale tanto nella sua vita artistica quanto in quella sentimentale. A Los Angeles conosce Tina Modotti. Lei in quel momento è una interprete cinematografica che inizia a nutrire interesse per la macchina da presa, e parallelamente per la fotografia. Si incontrano nello studio del suo compagno, Roubaix de l’Abrie Richey conosciuto come “Robo” (pittore e poeta di origine franco-canadese), frequentato in quegli anni da artisti e critici che lo animano con discussioni vive, condividendo una particolare ammirazione per il Messico, dove l’arte inizia a imprimersi sui muri degli edifici pubblici facendosi portatrice di una nuova visione. Nel 1921 Tina posa per alcuni ritratti di Edward Weston, i due si innamorano e iniziano una fitta corrispondenza epistolare.
L’anno successivo sarà scandito da nuovi significativi incontri. Weston si reca nell’Ohio per fare visita alla sorella e prosegue per New York dove conosce Alfred Stieglitz, Clarence H. White e Gertrude Käsebier.

Nel luglio del 1923 si trasferisce insieme al figlio Chandler e Tina Modotti in Messico dove rimarranno fino al 1926. Pochi mesi dopo il loro arrivo, si inaugura la sua prima mostra fotografica tenutasi alla galleria Aztec Land. Questo è un periodo fondamentale per la sua produzione artistica e per la definizione della sua poetica; dai primi ritratti californiani più affini allo stile pittorialista, inizia la tendenza  a un realismo più esplicito, e la sua ricerca si snoda nel rapporto tra forma e soggetto, tra realismo e astrazione. In questi anni conosce e condivide posizioni artistiche e politiche con numerosi protagonisti della vita culturale messicana tra cui Diego Rivera e José Clemente Orozco, celebri esponenti del Muralismo messicano. Nel 1925 Weston affitta a San Francisco, insieme all’amico e fotografo Johan Hagemeyer, lo studio della fotografa Dorothea Lange, mentre Tina continua a curare gli interessi del loro laboratorio a Città del Messico. Dopo anni di frequenti ritorni e partenze, Edward Weston e suo figlio Brett tornano definitivamente in California nel 1926. Sono gli anni in cui Weston realizza le serie di primi piani monumentali di conchiglie, peperoni e ortaggi che richiamano, nell’assoluta sensualità e astrazione delle loro forme, la nudità dei corpi umani.

Nel 1929 espone circa venti fotografie alla celebre mostra internazionale FILM UND FOTO organizzata dalla Deutsche Werkbund a Stoccarda, e scrive il testo introduttivo alla sezione americana citando i fotografi che ritiene più rappresentativi nel campo della “straight photography”, includendo altresì i lavori di autori non affini alla sua ricerca.
Nel 1932 sottoscrive, insieme ad altri sette fotografi, il manifesto costitutivo del Gruppo f/64, fondato da Ansel Adams. Il termine si riferisce all’apertura del diaframma che forniva mediamente l’ottimale profondità di campo garantendo la massima nitidezza dell’immagine. Significativa in tal senso è la serie iniziata nel 1934 insieme al figlio Brett, di paesaggi di dune e sabbia scattata a Oceano, in California. Tra il 1937 e il 1939, grazie a due finanziamenti ottenuti dalla Guggenheim Foundation, che furono i primi concessi a un fotografo, viaggia con Charis Wilson (sua modella e amante) per 35000 miglia attraverso la California realizzando più di 1500 negativi.

Nell’aprile del 1939, dopo aver ottenuto il divorzio da Flora Chandler, sposa Charis Wilson e, l’anno successivo, pubblica con lei California and the West, libro fotografico contenente 96 immagini selezionate durante il loro viaggio.
Nel 1941 attraversano ancora insieme gli Stati Uniti fino a giungere alla costa orientale, realizzando circa 400 negativi che illustreranno la nuova edizione di Leaves of Grass del poeta americano Walt Whitman.
Nel 1946 il Museum of Modern Art di New York gli dedica un’importante retrospettiva sotto la curatela di Nancy Newhall, esibendo in mostra 300 stampe.
Nel 1948, colpito dal morbo di Parkinson, scatta le sue ultime fotografie. I successivi dieci anni di malattia sono impegnati artisticamente nella supervisione della stampa da suoi negativi eseguita dai figli Brett e Cole. Nel 1953 in particolare, realizzano il “Project Prints”, una serie di stampe eseguite da Brett a partire da una selezione di 832 negativi, considerati i più rappresentativi del suo percorso artistico.

Edward Weston muore il 1 gennaio 1958 nella sua casa a Carmel, in California. Le sue ceneri sono sparse nell’Oceano Pacifico, a Point Lobos. [Giordana Citti]

 

Fonti e Bibl.: Edward Weston, Edward Weston: the flame of recognition. His photographs accompanied by excerpts from the Daybooks & Letters, edited by Nancy Newhall, Aperture, New York 1975; Edward Weston, The daybooks of Edward Weston, edited by Nancy Newhall, Aperture, New York 1990; Edward Weston, foreword by Cole Weston / biographical essay by Susan Morgan, Aperture, New York 1995; Edward Weston, a cura di Paolo Costantini, Silvio Fuso, Sandro Mescola, Terence Pitts, Alinari, Firenze 1999; Sarah M. Lowe, Tina Modotti & Edward Weston. The Mexico years (cat. Exp.), Merrell, Londra 2004;  Tina Modotti, Vita, arte e rivoluzione. Lettere a Edward Weston (1922 – 1931) a cura di Valentina Agostinis, Abscondita, Milano 2008; Beth Gates Warren, Artful lives: Edward Weston, Margrethe Mather, and the Bohemians of Los Angeles,  J. Paul Getty Museum, Los Angeles 2011; Filippo Maggia, Edward Weston, Skira, Milano 2012.