Edna Guy

Edna Guy McCully (Summit 1907 Fort Worth 1982) è stata una antesignana della modern dance afroamericana.

La sua formazione come ballerina e successivamente la sua carriera sono state più volte ostacolate dal colore della sua pelle. A quindici anni assistette a un’esibizione di Ruth St. Denis. Ne rimase tanto affascinata da inviarle un biglietto dietro le quinte che St. Denis accolse con piacere e che portò a una fitta corrispondenza tra le due, durata fino al 1940.

Guy tentò di accedere alla Denishawn Dance School ma la stessa Ruth St. Denis la giudicò tecnicamente immatura consigliandole altri percorsi di formazione. Riuscì ad accedere a una scuola di modern dance ma fu cacciata, sempre per questioni razziali. Nel 1924 fu ammessa alla Denishawn, ma dopo tre anni, nonostante i suoi ottimi risultati nello studio, le era concesso di esibirsi solo nei recital interni. Dal 1927 al 1928 viaggiò come assistente personale di Ruth St. Denis ma successivamente, a seguito di un malinteso, le fu chiesto di lasciare la compagnia.

Il problema legato alle sue origini le impedì di ottenere le parti per cui faceva continui provini, costringendola a fare i lavori più umili. Nel marzo del 1931 si esibì con il New Negro Art Theatre come artista di primo piano a fianco di Hemsley Winfield, direttore del gruppo, coreografo e ballerino, con cui era in contatto. Per questa occasione Edna Guy firmò la sua prima coreografia: Madrassi Nautch, una variazione di uno dei più conosciuti tipi di danze di St. Denis. Nell’aprile dello stesso anno co-diresse con Winfield il Primo Nero Dance Recital in America, all’interno del quale si esibì con A Figure From Angkor Wat. A maggio tenne un concerto presso l’Associazione cristiana delle giovani donne (YWCA) nella 138° strada di Harlem. La sua coreografia precedette la conferenza di St. Denis Dance as an art. Guy ricevette una menzione nel numero di agosto della diffusa rivista «Dance Magazine» in cui si annunciava la sua partecipazione a una messa in scena del Salomè di Oscar Wilde. Durante tutto il 1931 continuò a portare in scena i suoi lavori, inclusi i suoi dance spirituals al Chanin Theatre di New York.

Il 7 maggio del 1932 la danzatrice organizzò un concerto nella newyorchese Sala Roerich. In questa occasione eseguì cinque assoli tra cui il suo primo pezzo in cui trattava di temi africani: African Plastique.

Nel 1937 Guy si immerse nel ruolo di organizzatrice nella comunità di danza afroamericana. Il 7 marzo dello stesso anno organizzò lo spettacolo Negro Dance Evening che intendeva evidenziare alcuni aspetti culturali della diaspora africana. L’esibizione fu recensita positivamente da «Dance Magazine». In quello stesso anno Guy organizzò al Rockfeller Center il Festival Dance International e nel 1938 aprì una scuola di danza a New York. Scrisse Negro Dance Pioneer, testo in cui dichiarava la nascita del primo movimento di danza nero. Nel 1939 Edna Guy faceva parte del comitato della American Dance Association.

A maggio del 1939 si trasferì nel New Hampshire. A causa della Grande depressione e di gravi problemi di salute, abbandonò la sua carriera di ballerina e si dedicò alla fotografia vincendo premi e organizzando mostre dei suoi lavori. Continuò a insegnare danza e coreografia a New York. Morì il 25 aprile 1982 in Texas. [Chiara Fabene]

 

Fonti e Bibl.: Richard Long, The Triple Heritage of Black Modern Dance, in Gerald E. Myers, American Dance Festival: African American Genius in Concert Dance, American Dance Festival, Durham 1993, pp. 3-4; John Perpener, African-American Concert Dance, Urbana, University of Illinois Press, 2001; Susan Clark, Free to dance, «Humanities», vol. 22, n. 1, January/February, 2001; Wendy Perron, DANCE; The Struggle Of the Black Artist To Dance Freely, «New York Times», June 17, 2001, p. 29 (URL: https://www.nytimes.com/2001/06/17/arts/dance-the-struggle-of-the-black-artist-to-dance-freely.html).

 

Sitografia: The Black Presence in American Dance (URL: https://web.archive.org/web/20070826064935/http://www.spelman.edu/bush-hewlett/BlackPresence/timeline.html); Ponya Ferdinand, Origins-Black Modern Dance in America Part 1 (URL: http://ponyaferdinand.blogspot.com/2012/03/origins-black-modern-dance-in-america.html); Nelson Neal, Edna Guy Mccully (URL: https://www.blackpast.org/african-american-history/edna-guy-mccully-1907-1983/); Edna Guy, African America Modern Dance Pioneer (URL: https://www.jamesarsenault.com/pages/books/4627/soichi-sunami-photog/an-inscribed-photograph-of-african-american-dancer-edna-guy?soldItem=true); 

 

Filmografia:

Free to dance, documentario, 2015.