Karl Struss (New York 1886 – Santa Monica 1981) è stato un celebre direttore della fotografia statunitense. Prima di dedicarsi al cinema è stato un apprezzato fotografo di area pittorialista e un inventore di apparati ottici in commercio nell’ambito della fotografia artistica.
Nato e cresciuto a New York, impara i rudimenti della fotografia dal fratello maggiore e mentre lavora nella fabbrica del padre sviluppa la sua passione per la ripresa e la stampa in camera oscura, per approfondire la quale si iscrive alle lezioni tenute al Teachers College della Columbia University da Clarence H. White, uno dei membri della Foto-Secessione, il movimento di fotografia artistica guidato da Alfred Stieglitz. Grazie a White, Struss acquisisce una grande conoscenza delle tecniche di stampa e si fa apprezzare nel movimento, tanto da essere inserito tra i fotografi esposti nella grande mostra del 1910 alla Albright Art Gallery di Buffalo, considerata simbolicamente la consacrazione della fotografia artistica. Le stampe di Struss esposte a Buffalo vengono elogiate da Stieglitz sulla prestigiosa rivista del movimento, «Camera Work», su cui nel 1912 vengono pubblicate otto sue fotografie: nello stesso anno Struss viene eletto membro della Foto-Secessione. Già dal 1913 partecipa a progetti paralleli seguendo i primi segnali di una diaspora interna al movimento e insieme a Edward R. Dickson, Clarence H. White, Alvin Langdon Coburn e Paul Anderson anima la rivista «Platinum Print», che prende il nome dalla raffinata tecnica di stampa in voga tra i pittorialisti e di cui sia lui che alcuni fotografi del gruppo erano dei veri virtuosi. A dispetto del titolo, la rivista non è un periodico di tecnica quanto di cultura fotografica, che promuove non solo lo stile, ma la filosofia del pittorialismo e il suo interesse per soggetti e formule compositive sempre più “moderni”. Come fotografo Struss realizza e partecipa a molte mostre nelle maggiori città americane ed europee. Dal 1914 ai riconoscimenti artistici si aggiungono i successi professionali: diventa il fotografo ufficiale del governo di Bermuda, rileva lo studio newyorchese di White dove si specializza in ritrattistica, pubblicità e illustrazione di periodici, pubblicando sulle maggiori riviste di moda e costume del suo tempo come «Vogue», «Vanity Fair» e «Harper’s Bazaar». Diventa inoltre lo stampatore di Adolf de Meyer, artista europeo molto apprezzato nell’ambito della fotografia artistica e, dal trasferimento in America, uno dei primi e più pagati fotografi di moda.
Nel 1916 si occupa della promozione del Metropolitan Opera dove sperimenta la fotografia di danza riprendendo i grandi interpreti dei Balletti Russi in tournée in America, in particolare Vaclav Nižinskij, che fotografa in posa nella sua coreografia L’Après-midi d’un faune e in movimento nella sua ultima creazione, presentata proprio a New York nel 1916, Till Eulenspiegel, e Adolph Bolm, che fotografa sia in bianco e nero che a colori e col quale realizza le sue prime riprese in movimento realizzando con lui un film di un minuto. Colto in piena dinamica con la luce esterna, Bolm viene ripreso su un terrazzo vicino allo studio di Struss che utilizza, per la prima volta sulle immagini in movimento, le sue lenti a fuoco morbido che aveva inventato e messo a punto utilizzandole con successo già dal 1909 e commercializzandole col nome di Struss Pictorial Lens dal 1914. È in questi anni che sperimenta un uso espressivo della luce e delle ombre proiettate sugli sfondi che lo distanzia stilisticamente dal pittorialismo primo-novecentesco e che caratterizzerà la sua tecnica di illuminazione cinematografica. La sua produzione fotografica è una delle maggiori testimonianze del modo in cui i pittorialisti cercano equilibri tra la ricerca di nuove soluzioni tecniche e compositive e la conservazione e trasmissione di una cultura della fotografia artistica nata col movimento.
Sempre nel 1916 infatti, proprio quando nelle sue immagini si fanno riconoscibili le influenze delle avanguardie e del cinema europei, Struss partecipa alla fondazione della PPA (Pictorial Photographers of America). Danno vita all’associazione diversi membri della Foto-Secessione che prendono le distanze dal movimento di Stieglitz e promuovono l’insegnamento e la diffusione della fotografia pittorialista. Primo tra tutti Clarence H. White, che vi coinvolge diversi grandi fotografi della sua generazione e alcuni allievi.
Nel 1917 Struss pubblica 48 Photographs of the Female Figure by Karl Struss, un libro al confine tra la fotografia di danza e di nudo. Pensato come un campionario di pose e di schemi di illuminazione per la raffigurazione espressiva del nudo femminile, il volume replica l’impianto di The Book of the Dance, il primo libro di fotografia di danza realizzato un anno prima da Arnold Genthe, pioniere del genere e famoso fotografo di area pittorialista. In quello stesso anno Struss vince una menzione d’onore all’Annual Exhibition of Photographs (dove espongono i rappresentanti di nuovi stili fotografici come Paul Strand ed Edward Weston), e poi viene arruolato dall’esercito, dove sperimenta la fotografia aerea e la tecnica dell’infrarosso. Finita la guerra si allontana dall’ambiente della fotografia artistica (che continuerà comunque a praticare) e nel 1919 si reca a Hollywood con l’intenzione di sfruttare le sue capacità tecniche nel cinema. Già del 1920 è il primo film a cui lavora come cineoperatore per la regia di Cecile B. DeMille, che lo assume per due anni e lo avvia a una straordinaria carriera prima come cameraman e poi come direttore della fotografia. Fino al 1958 Struss realizza decine di film lavorando coi maggiori cineasti americani ed europei del suo tempo, basti citare il celebre regista statunitense David Griffith con cui gira The Battle of the Sexes nel 1928; Rouben Mamoulian, con cui realizza nel 1931 la famosa pellicola Il dottor Jekyll; il tedesco Friedrich Murnau, con cui collabora per il suo primo film americano dal titolo Sunrise: A Song of Two Humans (1927), che vale a Struss insieme con Charles Rosher il Premio Oscar per la migliore fotografia; e Charlie Chaplin, con cui gira il capolavoro The Great Dictator del 1940 e Limelight del 1952, l’ultimo film girato negli Stati Uniti dal regista in fuga dal maccartismo. Struss stesso scriverà del passaggio dalla fotografia al cinema e del rinnovamento dei linguaggi e della cultura visiva negli anni tra le due guerre in un articolo del 1934 dal titolo Photographic Modernism and the Cinematographer.
Cameraman per la Paramount dal 1931 al 1945, dalla fine degli anni Quaranta lavora come free lance e sperimenta le tecniche di ripresa del cinema stereoscopico, o tridimensionale, molto diffuso negli anni Cinquanta anche in Italia, dove Struss gira alcuni film con Carmine Gallone e Mario Mattioli.
L’archivio di Karl Struss, comprensivo di negativi fotografici e stampe ma anche di materiali sulle mostre, carteggi e manoscritti, è conservato presso l’Amon Carter Museum of American Art a Fort Worth, in Texas. [Samantha Marenzi]
Fonti e Bibl.: Karl Struss, Photographic Modernism and the Cinematographer, «American Cinematographer», November 1934; Karl Struss: man with a camera, Cranbrook Academy of Art/Museum, Bloomfield Hills 1976; New York to Hollywood. The photography of Karl Struss, edited by Barbara McCandless, Bonnie Yochelson, Richard Koszarski, University of New Mexico Press, Albuquerque 1995; John Bailey, ASC, Karl Struss, A Tripod in Two Worlds (Part One – New York; Part Two – The Early Hollywood Years; Part Three – Parampount to 3-D; Part Four – Sunrise), «American Cinematographer», December 2009 (on line); Samantha Marenzi, La danza sulla scena della fotografia pittorialista americana – 1915-1920, in La scena dell’immagine, a cura di Stefano Geraci, Raimondo Guarino, Samantha Marenzi, Officina Edizioni, Roma 2019.